Il 6 febbraio, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro l'infibulazione e le mutilazioni genitali femminili FGM/E. Secondo la definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con l'espressione "mutilazioni genitali" si fa riferimento a “tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni , effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche.” La FGM/E, anche conosciuta come circoncisione femminile, è una pratica ben documentata in 30 differenti paesi, principalmente nelle regioni che si estendono dall'Africa occidentale a quella orientale e, tra queste, l'Egitto nel Nord Africa, la Repubblica Democratica del Congo nell'Africa centrale, nonché aree del Medio Oriente e alcuni paesi dell'Asia. Negli ultimi tre decenni, si stima che circa 200 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo ne siano state colpite. (Allison L. Osterman et al. Int. J. Cancer: 144, 1302–1312 (2019).
Allison L Osterman, (Department of Global Health, University of Washington, Seattle, WA) ha pubblicato i risultati dell’analisi di sei studi condotti in Senegal, dal 1994 al 2012 che hanno dimostrato che le donne con carcinoma invasivo della cervice uterina (ICC) avevano un rischio 2,5 volte superiore di far parte della popolazione di donne sottoposte a mutilazioni genitali rispetto alle donne senza anormalità cervicali.
In pratica il confronto tra le donne con ICC e le donne senza anormalità cervicale aveva evidenziato che, fra le donne con ICC le donne sottoposte a MGF/E erano più del doppio (2,5 volte). Gli autori hanno inoltre riscontrato che il rischio era significativamente amplificato nelle donne che erano positive all'HPV (papillomavirus umano) con MGF/E (OR = 4,23; IC 95%, 1,73-10,32), suggerendo che l'MGF/E potrebbe essere un importante cofattore per la progressione della malattia a cancro. Il dato è di fondamentale importanza visto che l'MGF/E in Senegal è praticata in un quarto delle donne. Infatti, il Senegal, con circa 1.482 casi di ICC diagnosticati ogni anno, ha il tasso di incidenza più elevato dell'Africa sub-sahariana (41,4 per 100.000).
Questi risultati si aggiungono alle terribili complicanze conseguenti alla MGF/E , pratica che si spera riduca nella sua diffusione.
Anna Iossa